giovedì 21 febbraio 2008

Salute a rischio

Comunico l'ordinanza che prevede quanto segue:

1) la vendita di fave fresche, ove avvenga nel perimetro urbano, negli esercizi commerciali in sede fissa, al minuto e all'ingrosso, nel mercato comunale, nelle aree pubbliche autorizzate, sia consentita purchè le stesse siano preconfezionate in sacchetti sigillati ai sensi di legge e dando corretta pubblicità della vendita con appositi cartelli di dimensioni minime cm 30x40 con la seguente dicitura “avviso ai cittadini a rischio di crisi emolitica da favismo, in questo esercizio commerciale sono in vendita (sono esposte) fave fresche”. Per i ristoranti e attività commerciali similari, il cartello va posto bene in vista agli ingressi degli esercizi;

2) il divieto a chiunque di avere piantagioni di fave e piselli e nei siti già coltivati, l'estirpazione immediata di queste coltivazioni nelle zone ricadenti nell'ambito individuato e racchiuso dal perimetro che compare nell'allegata planimetria. -A dire il vero la planimetria non è stata ancora comunicata (n.d.r.)-

Tali misure vengono adottate per evitare rischi alla salute di un residente del comune affetto da carenza dell'enzima G6PD (favismo).

Gli organi di Polizia Municipale e le Forze dell'ordine hanno il compito di far osservare l'esecuzione dell'ordinanza ed attuarle coattivamente.

E' scaricabile il file pdf dell'ordinanza.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

ma ancora non si conoscono le zone in cui è proibita la coltivazione?
Massimo

Elena Barni ha detto...

Sinceramente non so quali siano le zone in cui è proibita la coltivazione, forse i vigili dovrebbero saperne qualcosa in più.